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Giornalisti programmatori, perché non provare?

Lo si sente dappertutto: corsi di formazione, convegni, incontri… ma anche davanti alla macchinetta del caffè in redazione. Il mestiere del giornalista è destinato a cambiare (in verità si dice sempre più spesso che sia un mestiere destinato a morire, ma preferisco rimanere ottimista e realista). Dotti, medici e sapienti rinviano, a data da destinarsi, qualsiasi diagnosi o prognosi. Il malato è molto grave. Sulla professione giornalistica e sul suo futuro si va spostando, quindi, l’attenzione e si addossa anche qualche responsabilità… Tuttavia le imprese editoriali sembrano sempre più arrancare dietro improbabili destini legati ad una tenuta dei livelli di vendita o ad un continuo e affannoso taglio dei costi. In molte aziende i reparti sono ancora isolati e i cicli di produzione obsoleti. Nei fatti siamo dentro ad una fase di transizione che ci porterà progressivamente ad adottare nuovi modelli, per necessità e non per virtù. La produzione di notizie passerà, in modo inevitabile, da una rivoluzione dei cicli di produzione. Cosa che, per fortuna, accade già in alcune aziende. Si parla di “newsroom unica“. Di produzioni crossmediali. Un arricchimento che deve fare i conti anche con un contratto di lavoro in attesa di rinnovo che non prevede ancora alcune aperture o nuove figure. Oggi si delineano in parte alcune delle nuove competenze che il mercato richiederà. Il giornalista dovrebbe, ad esempio, cominciare a sperimentare l’universo del coding. Parliamo di programmazione informatica. Leggevo qualche giorno fa un post pubblicato da HackPack.press. (The global network for the media industry. Aggregating jobs, competitions & trainings to connect journalists, fixers, photographers, videographers & editors). Il titolo è abbastanza eloquente:

Già, perché? Il post, che vi consiglio di leggere, dà anche dei suggerimenti e offre alcune importanti risorse. Si tratta di piattaforme che, più o meno gratuitamente, consentono di cominciare a confrontarsi con il linguaggio informatico e avere un valido supporto da parte di una community attiva e motivata. Ma andiamo con ordine:
CodeAcademy: è una buona palestra per esercitarsi con il coding. Dà anche conto dei progressi raggiunti. Per i puristi e gli addetti ai lavori questa piattaforma ha molti limiti. Ma per chi è solo all’inizio sarà più che utile.
Learn at Knight Lab: offre tutorial gratuiti. Dalle istruzioni su come creare un sito ai rudimenti di programmazione in css, sino ad elementi di web hosting. 

Khan Academy: è una no-profit che ha l‘obiettivo di migliorare il sistema educativo fornendo un’educazione gratuita a livello mondiale, a chiunque e ovunque. Da conoscere, anche perché molto interessante, al di là della programmazione…
 GitHub and StackOverflow: sono due risorse straordinarie per i progetti di ricerca di collaboratori. Dispongono anche di utilissimi forum con domande di ogni tipo.

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