Google rende omaggio a Quino, creatore di Mafalda

Origini andaluse e una straordinaria penna al servizio dei fumetti e dell’ironia. Oggi Joaqui’ n Salvador Lavado Tejo’, in arte Quino, avrebbe compiuto novant’anni. E’ morto due anni fa, nel 2020. Ma nel giorno del suo compleanno Google decide di omaggiare il fumettista argentino con un doodle. Molti ricordano Quino perché la sua penna, o ancor meglio la sua matita, ha dato anima a Mafalda. Ricordate la bimba con la folta chioma scura, costantemente in contrasto con gli adulti e il loro modo di vivere? Ecco, è proprio lei.

Mafalda venne inizialmente creata per una pubblicità  di lavatrici che non piacque al committente. Passò qualche anno e rispuntò appunto il 29 settembre del 1964 sulla rivista argentina Primera Plana e poi su El Mundo. Per circa un decennio, tra ironia e sarcasmo, ha raccontato il complicato mondo dei bambini che si confrontano con gli adulti. Da una parte c’era il papà impiegato, dall’altra la mamma casalinga. Vale la pena anche ricordare i suoi amici storici: Felipe (caricatura di un amico di Quino, il poeta Jorge Timossi), la borghese Susanita, il capitalista Manolito. A questi si sono poi aggiunti Guille (Nando per gli italiani) il fratellino di Mafalda, per il quale Quino si è ispirato a un nipotino diventato flautista, il fantasioso Miguelito e la minuscola Libertad, disegnata piccolissima ”perché la liberta’ in Argentina è sempre stata poca”.

“Mafalda è un’eroina arrabbiata che rifiuta il mondo cosi’ com’e’ . Vive in una continua dialettica col mondo adulto, che non stima, non rispetta, avversa, umilia e respinge, rivendicando il suo diritto a rimanere una bambina che non vuole gestire un universo adulterato dai genitori”.

Umberto Eco, prefazione di “Mafalda la contestataria” (Bompiani)