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Lo spionaggio, le cyberguerre e la mia visione di Internet

di Giovanni Villino
Abbiamo lasciato alle spalle un anno in cui si è cominciato a parlare, con sempre maggiore frequenza, di guerra cibernetica, di spionaggio informatico, di furto di dati. Oggi la notizia dell’operazione “Eye Pyramid” e dello smantellamento di una centrale che per anni ha raccolto notizie riservate e dati sensibili. Una notizia che non si esaurirà nel giro di poco tempo (o forse sì). La polizia postale ha rinvenuto database con migliaia di username e password. Sotto osservazione uomini molto potenti: politici, banchieri, alti prelati… Sono stati arrestati due fratelli. Il loro cognome catturerà senza dubbio le attenzioni di complottisti e amanti degli intrighi internazionali: Occhionero.
Post tenebras Lux
Siamo di fatto entrati nell’ultimo decennio in un flusso di crescita e sviluppo di piattaforme digitali senza precedenti. Internet è stata una rivoluzione innanzitutto culturale. E come in pochissime altre situazioni siamo di fronte ad una creatura che ha superato il creatore. Lo ha sovrastato al punto tale da renderlo vittima delle sue azioni. Ecco io immagino il mondo come una stanza le cui pareti sono fatte di corda. Dentro questo locale ci sono tanti bambini. Alcuni con le mani legate, altri i piedi. Altri ancora sono liberi. Ad un certo punto, in questa stanza, piombano dall’alto dei coltelli. C’è chi li scanza, chi li prende al volo. Chi ne rimane ferito. I bambini non sono consapevoli dello strumento e del loro utilizzo. Ecco allora che quelli con i piedi legati riescono con il coltello a liberarsi. Alcuni cominciano a liberare altri con le mani legate. Altri ancora si tagliano non sapendo maneggiare bene la lama. L’atmosfera diventa tesa. E c’è anche chi comincia a duellare. Solo in pochi inizieranno a tagliare le pareti (fatte di corda). E in pochissimi usciranno da questo meccanismo avendo compreso l’utilizzo del coltello. Altri rimarranno prigionieri imponendo con la forza la loro egemonia in quella stanza. Altri ancora si faranno del male e basta.
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