Sui social network le “bufale” corrono senza sosta: dai video alle notizie, dalle finte esclusive ai quotidiani patacca. Adesso prende la parola il
Consiglio d’Europa. A gennaio andrà in discussione nel corso dell’assemblea plenaria il rapporto, presentato dalla senatrice italiana
Adele Gambaro (Alde), in cui si domanda ai parlamenti dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa di cominciare riflettere sull’introduzione di leggi per prevenire la disinformazione e la manipolazione dell’opinione pubblica, introducendo tra l’altro “la possibilità per le forze dell’ordine di tracciare gli utenti che infrangono le leggi” e “riconoscendo il diritto di replica o rimedi simili per correggere rapidamente informazioni false pubblicate online o offline”. La senatrice italiana
Adele Gambaro (Alde) è autrice del rapporto dal titolo: “Media online e giornalismo: sfide e responsabilità”. Un documento, approdato al Consiglio d’Europa, in cui si chiedono leggi e meccanismi per combattere la disinformazione e la manipolazione dell’opinione pubblica, sia a livello nazionale che internazionale. Il documento è stato approvato all’unanimità dalla commissione cultura dell’assemblea parlamentare. “La questione delle notizie false messe in circolazione, in particolare attraverso internet, diventa ogni giorno più urgente, e i fatti dimostrano quanto l’argomento sia importante non solo per chi fa politica ma per tutti i cittadini per le ripercussioni che può avere sulla democrazia”, afferma Gambaro. In questi anni sono nati servizi come