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Metaverso. Didattica immersiva all’Università di Palermo

Non siamo ancora entrati nel “grande Metaverso” ma andiamo a passi spediti verso il “trasloco” definitivo nella nuova dimensione di Rete. E l’Università di Palermo è tra i primi Atenei in Italia a compiere un passo importante sul fronte della didattica immersiva. In testa c’è l’Università Federico II di Napoli che per prima ha avviato la sperimentazione della Hybrid Learning Spaces.

In cosa consiste l’Hybrid Learning Spaces?

E’ una soluzione integrata sviluppata da Hevolus Innovation e Microsoft Italia. Parliamo, nello specifico, di didattica partecipata e laboratoriale. Tutto questo in realtà mista. Vengono create delle aule virtuali immersive che consentono di lavorare sia da remoto che in presenza. Le lezioni possono contare sul supporto di oggetti olografici. In pratica, all’interno di queste aule reali, grazie a visori avanzati sarà possibile vedere oggetti, sistemi, dispositivi sotto forma di ologramma. Potranno essere analizzati, montati, studiati sino in fondo. E ci sarà la possibilità per gli studenti di interagire. Sia di presenza che a distanza.

Oggi la presentazione a Palermo

Oggi in aula 3, edificio 19 di viale delle Scienze, si è toccato con “mano” come la realtà aumentata possa essere messa a servizio dell’apprendimento. Ma non solo. Le applicazioni possibili di questa nuova dimensione vanno dalla medicina alla formazione del personale di un’azienda. Basta una piattaforma, una connessione stabile (con tempi di latenza ridottissimi), visori avanzati. Tutto questo per mettere in piedi quello che sarà il futuro, o meglio, che è già il presente in molti ambiti. Da una parte c’è il contatto con il mondo reale, dall’altra lo sviluppo del virtuale attraverso l’intelligenza artificiale, la realtà aumentata e lo sviluppo di protocolli per l’interconnessione tra “metaversi“.

L’Ateneo sperimenterà le potenzialità in ambito educativo dei cosiddetti “mondi virtuali”, gli ambienti 3D simulati dal computer e generalmente fruibili tramite appositi dispositivi, nei quali gli utenti possono esplorare ambientazioni, contribuire a realizzarle, partecipare e progettare attività, comunicare con altri utenti, esplorando in questo modo nuove frontiere dell’apprendimento impensabili da raggiungere con strumenti ordinari e tradizionali.

“La realtà mista sta diventando sempre più prevalente nel campo dell’apprendimento e nella costruzione della conoscenza. Con questo intervento intendiamo sviluppare un approccio accademico innovativo dove fisico e digitale si integrano e coesistono in modo non convenzionale, dando vita a percorsi innovativi dalle maggiori potenzialità di contenuti e soprattutto immersioni esperienziali che possono rivelarsi decisive nei processi di apprendimento. Attraverso le soluzioni di realtà mista si possono creare dei nuovi mondi virtuali con lo scopo di implementare i sistemi formativi tradizionali, senza sostituirli, ma concorrendo ad uno sviluppo migliore delle tecniche di formazione, delle realtà nuove che permettono di rendere l’ambiente di apprendimento un ambiente fortemente improntato all’esperienza dei partecipanti”.

Massimo Midiri, rettore Unipa
Metaverso e Realtà mista, Università Palermo hub della sperimentazione della didattica immersiva

L’università di Palermo punta ad affermarsi come hub per la sperimentazione della realtà mista a disposizione delle scuole, delle pubbliche amministrazioni locali e delle aziende. Tutto questo affiancando anche specifici percorsi di formazione e certificazione per stimolare l’innovazione e la digitalizzazione del territorio. La collocazione della Mixed Reality nel contesto della formazione e dell’apprendimento è dovuta ad alcune caratteristiche di queste stesse tecnologie. La Mixed Reality “consente di progettare percorsi di apprendimento che possano improntarsi all’esperienza, vissuta e non subita, e soprattutto costruita dallo stesso utente che, coinvolto in un ambiente d’apprendimento in cui sperimentare nuove soluzioni, vive il processo di formazione come un momento di partecipazione”.

L’utilizzo della realtà mista consente il passaggio da un metodo “insegno-ascolto” ad uno studio più attivo e partecipativo, in cui gli utenti si assumono la responsabilità del proprio apprendimento, verificando e controllando il processo di acquisizione. 

Metaverso Didattica immersiva Università Palermo

Giovanni Villino

Giornalista professionista. Direttore responsabile di Redat24,com. Appassionato di social media e sostenitore del citizen journalism. Lavoro per Tgs, emittente televisiva regionale del gruppo editoriale Ses Gazzetta del Sud - Giornale di Sicilia.

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