Libertà di frequenza e Università di Palermo, intervento di Assostampa
Si presenta come la “webRadio sulla comunità e il territorio dell’Università degli studi di Palermo“. Parliamo di “Libertà di Frequenza” che sembra viaggiare al momento su onde… o, meglio, su un mare molto agitato. Al punto che, secondo quanto reso noto dall’Assostampa, sarebbe “addirittura minacciata la chiusura, dopo le numerose vertenze iniziate da giornalisti e tecnici e gli accertamenti da parte degli ispettori dell’Ufficio Vigilanza dell’Inpgi“.
Per questo motivo il Consiglio regionale di Assostampa Sicilia ha deliberato all’unanimità lo scorso 16 dicembre 2019 di impegnare tutti gli organismi sindacali competenti affinché “venga esercitata ogni possibile azione a tutela della regolarizzazione delle posizioni lavorative delle giornaliste e dei giornalisti che prestano finora servizio per la testata webradio Libertà di Frequenza“.
Una vicenda sollevata da Alessia Cannizzaro qualche settimana prima sul blog non ufficiale dell’Università di Palermo, Younipa. Un post corposo che traccia anche alcuni passaggi.
Non è facile comunque ricostruire la storia di questa emittente (un aspetto su cui torneremo in seguito). Spulciando, intanto, la gerenza si apprende che la testata giornalistica web-radio-tv – radioldf.unipa.it è stata registrata al Tribunale di Palermo nel 2003 (n. 24 del 29.9.2003). Iscritta successivamente al Roc (n. 15006 del 30/03/2007). Proprietario/editore è l’università degli studi di Palermo. Direttore responsabile viene indicato Giuseppe Grasso, ex capo ufficio stampa dell’Università. Sede della redazione: via Antonio Veneziano 120 a Palermo. In home page, tuttavia, campeggia in fondo alla pagina un riquadro che indica come direttore Dario Fidora.
