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E se lo stipendio arrivasse in Bitcoin?

Carte prepagate, portafogli mobili e piattaforme digitali: l’accredito in conto corrente potrebbe diventare un semplice ricordo

Il mondo del lavoro sta cambiando. Che si tratti di lavoratori, datori di lavoro o liberi professionisti, il desiderio di una maggiore velocità, sicurezza, flessibilità e benessere finanziario ha spinto le persone di tutto il mondo, indipendentemente dall’età o dalla nazionalità, a mettere in discussione convinzioni di lungo corso su come e perché lavorano e su come vengono pagate.

Lo studio Global Future of Pay pubblicato dall’ADP Research Institute ha identificato una crescente domanda di nuove opzioni di pagamento, intervistando 4.000 dipendenti e 2.900 datori di lavoro in tutto il mondo. In un mercato del lavoro competitivo a livello globale, i datori di lavoro riconoscono la necessità di differenziarsi per attrarre e trattenere talenti, offrendo varie soluzioni di pagamento.

Il boom delle opzioni di pagamento registrato negli ultimi 10 anni sta cambiando il modo in cui il consumatore paga per l’acquisto di beni e servizi. Piattaforme digitali e mobili come PayPal®, Venmo™ e Apple Pay® consentono al consumatore di gestire i pagamenti quotidiani su richiesta. Con un semplice tocco o clic, i consumatori possono effettuare operazioni di pagamento non solo

con le aziende, ma anche con la famiglia e gli amici. Grazie alle tecnologie più recenti, basta un semplice movimento del polso per pagare con un orologio smart o persino un sorriso, come nel caso del software di riconoscimento facciale “Smile to Pay” in Cina.

Oggi, l’accredito diretto è la forma di pagamento più diffusa al mondo (in Italia la legge sulla tracciabilità lo rende obbligatorio). Circa l’80% dei datori di lavoro in America del Nord, Europa e America Latina pagano con accredito diretto e oltre l’80% dei dipendenti di queste zone lo utilizzano. Quando però fu introdotto negli anni ’70 fu accolto con resistenza e freddezza: l’idea di trasferire denaro tramite computer era un metodo poco conosciuto e non era scevro da preoccupazioni per la privacy e la tracciabilità dei pagamenti.

In Europa, l’accredito diretto si contraddistingue come il metodo di pagamento dominante utilizzato da dipendenti e datori di lavoro. Il 90% di tutti i dipendenti europei utilizza l’accredito diretto, e questa è la scelta preferita da quasi l’80% dei lavoratori. Un segno del possibile cambiamento futuro, tuttavia, è dato dal fatto che il 42% dei datori di lavoro offre pagamenti non tradizionali e il 44% dei dipendenti oggi è disposto ad accettarli. Solo il 2% utilizza ancora gli assegni cartacei.

Notare come in America del Nord il 53% delle aziende offrano come metodo di pagamento ancora l’assegno cartaceo. È l’Asia invece la regione più moderna e aperta a diverse forme di pagamento: in Cina, la metà dei datori di lavori offre pagamenti con paycard, il 41% pagamenti mobili e il 38% opzioni digitali. In questa regione, il 74% dei dipendenti preferisce carte prepagate e opzioni mobili o digitali rispetto all’accredito diretto.

I dati della ricerca rivelano che i metodi di pagamento alternativi, presumendo che offrano lo stesso livello di sicurezza dell’accredito diretto, hanno buone probabilità di essere accettati e richiesti dai lavoratori nel prossimo futuro. Tuttavia, il conto bancario potrebbe essere escluso da questo futuro, dal momento che circa la metà dei lavoratori intervistati ha dichiarato che probabilmente non terrebbe un conto corrente o un conto di risparmio tradizionale se ciò non fosse necessario per ricevere gli accrediti dai propri datori di lavoro.

Oltre al metodo di pagamento, un altro aspetto da prendere in considerazione sia per i datori di lavoro sia per i dipendenti riguarda la frequenza di pagamento. Negli Stati Uniti e in Canada il ciclo di retribuzione più comune è quello quindicinale. Al di fuori dell’America del Nord, il ciclo di retribuzione più comune, Italia compresa, è quello mensile. Pare che la frequenza dei pagamenti sia frutto di consuetudini storiche. Le nuove tecnologie e i metodi di pagamento non tradizionali rendono possibili ed economicamente più vantaggiosi i cicli di retribuzione più frequenti e quelli off-cycle (straordinari). I cicli di retribuzione alternativi risultano nell’insieme più allettanti per i dipendenti e sembra che lo siano soprattutto per certi segmenti, come gli appaltatori, quelli pagati in base al numero di ore lavorate, con un reddito familiare più basso, così come per quelli che non hanno un conto corrente (soggetti “non bancabili”).

Secondo i dati ADP ben l’80% dei dipendenti a livello mondiale afferma che sarebbe disposto a pagare una piccola commissione per garantirsi un accesso anticipato al proprio stipendio almeno una volta all’anno, in genere per spese impreviste e di emergenza (“retribuzione off-cycle”).

Negli ultimi anni, i datori di lavoro sono riusciti a fornire ai dipendenti strumenti informatici per il monitoraggio sanitario, al fine di migliorare il loro benessere e ridurre i costi per le cure sanitarie. Simili strumenti per la budgetizzazione e la tracciabilità finanziaria possono rappresentare una naturale estensione di questo sforzo e un’ulteriore apertura a nuovi metodi di pagamento, che possono includere strumenti migliori per tracciare, gestire e pianificare il modo in cui i dipendenti gestiscono e spendono il proprio stipendio. In un tale contesto, il supporto al benessere finanziario potrebbe rappresentare la prossima generazione di vantaggi sul posto di lavoro messo a disposizione da datori di lavoro con una visione lungimirante.

Oggi le aziende sfruttano tutte le opportunità per attirare e coinvolgere i talenti.“, ha affermato Ahu Yildirmaz, co-responsabile dell’ADP Research Institute, “Tuttavia, la nostra ricerca mostra che aumenti e benefici per i dipendenti non sono gli unici vantaggi che i datori di lavoro dovrebbero considerare per rimanere competitivi. I dipendenti sono alla ricerca di aziende che offrano accesso a metodi di pagamento alternativi e che li aiutino finanziariamente tramite iniziative di gestione del denaro. La possibilità di risparmiare e di gestite al meglio questo risparmio è una priorità assoluta per i dipendenti. Il 90% dei dipendenti millenials è disposto a condividere almeno alcune informazioni personali (ad esempio, abitudini di spesa, saldi bancari e esigenze familiari/assistenza sanitaria) con il proprio fornitore di paghe per tenere traccia delle proprie finanze e ricevere consigli”

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