Il Congresso Fnsi, alcuni appunti
Ho preso alcuni appunti sul XXVIII congresso della Stampa Italiana. Ho letto commenti e comunicati, post e risposte. Copio e incollo qui di seguito. Un articolo del mio blog che vedo come un foglietto di un taccuino.

Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti sono stati riconfermati segretario generale e presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana. La rielezione è arrivata al termine dei lavori del XXVIII Congresso della Stampa italiana, che si è celebrato a Levico Terme (Tn) dal 12 al 14 febbraio 2019, e della prima riunione del rinnovato Consiglio nazionale della Fnsi.
Un appuntamento, quello del congresso, in cui ha preso parte anche Enrico Mentana: “Mancavo ad un Congresso della Federazione della stampa da 33 anni ed ho ritrovato qui oggi molte persone che c’erano ad Acireale nel 1986. Questo è il problema”, ha detto Mentana.
Gianluca Ferraris, giornalista di ”Donna Moderna”, ha live-twittato il congresso FNSI. Il tutto ripreso puntualmente da Dagospia. Da leggere alcuni passaggi esilaranti.
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/voi-forse-non-sapete-ma-corso-congresso-fnsi-195603.htm
Interessante anche il dibattito che si è generato attorno alla riflessione del presidente dell’ordine dei giornalisti Giulio Francese che in un post su Facebook scrive:
Concluso il Congresso Fnsi di Levico Terme, inizia il tempo della riflessione e dell’azione. I problemi da affrontare sono enormi, occorrerà coraggio, determinazione, unità. Ma anche autocritica. Mi ha molto colpito, per esempio, l’intervento di Enrico Mentana, che con la solita efficace schiettezza ha detto: “Il problema del giornalismo oggi è la mancanza di ricambio generazionale.
Siamo una categoria che è stata attenta a ciò che aveva al suo interno, meno a ciò che succedeva attorno. Non abbiamo saputo garantire nessun legame generazionale. Siamo una barca con il peso tutto da una parte, mentre dall’altra tentano disperatamente di avvinghiarsi alla scialuppa i giovani che non riescono in nessun modo ad entrare nella professione”. Verissimo. Senza i giovani come facciamo ad andare incontro al futuro? E questa nostra barca sgangherata, con il peso tutto da una parte, continua a imbarcare acqua. Quanto potremo continuare così?
Ribatte Sandra Figliuolo, amica e collega precaria.
Con tutto il rispetto per Mentana, ma queste sono cose che i giovani (nel frattempo diventati quarantenni) dicono e rivendicano da almeno una quindicina d’anni. E sono rimasti totalmente inascoltati da chi aveva il DOVERE di tutelarli. Non necessariamente per altruismo e spirito di colleganza, ma anche per puro egoismo: se i giovani non vengono pagati ed inquadrati adeguatamente, chi le paga le pensioni dei più anziani? Se fai capire a un editore che con un decimo o un ventesimo del salario previsto dal contratto per un redattore assunto riesce a fare lo stesso (a volte addirittura migliore) giornale, perché dovrebbe continuare a “sperperare” denaro? Caro Giulio Francese credimi lo dico con grande amarezza, ma ormai è troppo tardi. Si è innescato un meccanismo tanti anni fa che ora, associato ad una crisi senza precedenti e all’incapacità/volontà della maggior parte degli editori di affrontarla, è inarrestabile. Per cecità e, peggio, indifferenza, al posto di dare diritti ai precari si stanno togliendo a chi ne gode. Non si è pensato che i diritti non sono mai acquisiti una volta per tutte, ma che vanno difesi, sempre, anche quando sembra che tutto vada per il meglio.