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Indagine Demopolis, ecco come si informano gli under 30

Analizzate le variabili che orientano la dieta informativa dei giovani italiani tra i 18 e i 29 anni. Il report realizzato per l’Ordine dei giornalisti in occasione del Premio Francese

Il 95% degli under 30 fruisce quotidianamente della Rete. E il 60% è di fatto sempre connesso ad Internet. È il dato di partenza che emerge dall’indagine sui giovani e l’informazione, realizzata dall’Istituto Demopolis per l’Ordine dei Giornalisti, in occasione del Premio Francese. L’indagine ha analizzato le variabili che orientano la dieta informativa dei giovani italiani tra i 18 e i 29 anni, focalizzando gli strumenti impiegati nel vissuto quotidiano per l’informazione e le aree tematiche di maggiore interesse per le nuove generazioni. I risultati sono presentati a Palermo dal direttore di Demopolis Pietro Vento nell’ambito della giornata voluta dall’Odg nel quarantennale dell’uccisione del giornalista Mario Francese. 


“La centralità delle Rete – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – incide in modo significativo sulle modalità di informazione delle nuove generazioni: il 75% entra in contatto con l’attualità attraverso siti web, portali e testate online. Considerato il contesto, i telegiornali, nazionali e locali, e i programmi d’informazione in tv tengono le loro posizioni: li segue il 66% degli under 30. Ed è un dato che in Sicilia cresce rispetto alla media nazionale. Sempre più centrale appare poi il ruolo di Facebook, Youtube e dei principali Social Network, vero e proprio incrocio di tutte le informazioni”. 

Il trend 2009-2019, disegnato dall’Istituto Demopolis, racconta numericamente un cambio d’epoca: la fruizione dei TG e dei programmi d’informazione passa in 10 anni dal 76 al 66%, quella dei siti di informazione online dal 31 al 75%; cresce di quasi 50 punti, dal 15% al 63%, l’utilizzo dei Social quale strumento di informazione. È invece sempre più residuale, tra gli under 30, il peso della carta stampata: in pochi acquistano un giornale in edicola, anche se i quotidiani continuano ad essere letti, online, in tempo reale. 

Degli organi di stampa, a quasi i 2/3 dei giovani intervistati, non piace la faziosità dell’informazione politica; il 56% stigmatizza la superficialità di molte notizie. 

“I media tradizionali – spiega Maria Sabrina Titone, ricercatrice di Demopolis – sono comunque percepiti dagli under 30 come più affidabili rispetto ai Social Network”.

Una simbolica rivincita, in questo caso, per la stampa tradizionale.  
Ma colpisce un dato nell’analisi Demopolis: ad interessare di più chi ha meno di 30 anni, nel Paese così come in Sicilia, sono per il 70% i fatti locali che avvengono nella propria città o regione. Ma anche, per i due terzi, l’informazione nazionale. Più bassa, poco sopra il 40 per cento, l’attenzione su quanto accade in Europa e nel resto del mondo. Un altro valore appare estremamente significativo: il 73% dei giovani riconosce oggi al giornalismo una funzione fondamentale o importante nel nostro Paese.  


Dall’indagine emerge infine un risultato di particolare interesse. “Il 70% dei giovani – afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento – si dichiara interessato al giornalismo d’inchiesta e di denuncia. Le nuove generazioni lo vorrebbero più presente sui media italiani: ed è un dato che assume particolare valore in una giornata che ricorda l’assassinio in Sicilia del giornalista Mario Francese nel gennaio di 40 anni fa”.  

Qui il risultato dell’indagine, clicca per vedere le slides.

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