Boccata di ossigeno in arrivo per le emittenti televisive e radiofoniche locali. Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al nuovo Regolamento. Si punta a premiare chi
- svolge davvero il ruolo di editore
- chi fa informazione
- chi assume
- chi investe
Con questo documento il governo vuole mettere così fine ai contributi a pioggia, che sono stati stigmatizzati dalla Corte dei Conti. Il nuovo regolamento è stato adottato ai sensi della legge di stabilità 2016. Dalle risorse derivanti dal recupero dell’evasione sul canone Rai, fino a 50 milioni saranno destinati alle emittenti radio televisive locali e si andranno a sommare alle risorse già previste per il sostegno alle emittenti locali, pari a circa 67 milioni.
Andiamo ai criteri secondo cui verranno ripartiti i contributi:
- dipendenti
- indici di ascolto
- investimenti in tecnologie innovative
Tra i requisiti di ammissibilità, come riporta il sito
Aeranticorallo, quello più importante si riferisce ai dipendenti che saranno:
- per le emittenti televisive locali, almeno 14 dipendenti (di cui almeno 4 giornalisti) se il territorio nell’ambito di ciascuna regione per cui è stata presentata la domanda abbia più di 5 milioni di abitanti;
- almeno 11 dipendenti (di cui almeno 3 giornalisti) se il territorio nell’ambito di ciascuna regione per cui è stata presentata la domanda abbia tra 1,5 e 5 milioni di abitanti;
- almeno 8 dipendenti (di cui almeno 2 giornalisti) se il territorio nell’ambito di ciascuna regione per cui è stata presentata la domanda abbia fino a 1,5 milioni di abitanti.
- Per le emittenti radiofoniche locali, tale requisito è di almeno 2 dipendenti (di cui almeno 1 giornalista).