
Oggi
The Guardian dedica uno speciale alla città di
Palermo. Un servizio abbastanza interessante. Discutibile su alcuni punti, ma non ci soffermeremo sui contenuti. C’è chi lo ha definito imbarazzante e chi lo ha accolto molto positivamente. Ancora la grande onda, tuttavia, deve arrivare sui social. E non appena ci saranno le traduzioni integrali di
questo reportage si scatenerà il dibattito. Intanto per chi volesse approfondire cosa si dice sulla bella Palermo, sulla
mafia, sul recupero del
centro storico e sulle
ferite che non si rimarginano, qui di seguito trova il link dell’articolo dal titolo emblematico:
The resurrection of Palermo: how the mafia battlefield became a cultural capital. Come detto, non ci sofferemeremo sui contenuti. Ma su un altro aspetto, interessante per certi versi. In basso, al termine dell’ampio servizio, si trova un box: “
Dal momento che sei qui… abbiamo un piccolo favore da chiederti“. In pratica nel testo si sottolinea che i ricavi pubblicitari attraverso i media stanno precipitando. A differenza di molti organi di informazione, The Guardian non ha attivato il
paywall. Il
giornalismo investigativo indipendente “prende un sacco di
tempo,
denaro e
fatica“. Se ogni lettore, in poche parole, desse qualcosa “il nostro futuro – chiosano – sarebbe molto più sicuro”. E vengono date due opportunità: diventare sostenitore o fare direttamente una donazione. L’abbonamento, se così possiamo definirlo,
€ 49 all’anno (con un risparmio di dieci euro) o €
4.99 al mese. La donazione parte da 25 euro fino a 250. Quanti, alle nostre latitudini, aderirebbero a questo tipo di proposta?

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