Agenzie di stampa e bando europeo, che succede?

Sono 2.350 le persone, tra cui 830 giornalisti assunti dalle varie aziende ex articolo1, che muovono in Italia il comparto delle agenzie di stampa. Il dato è fornito da PrimaComunicazione. Dal primo luglio prossimo un nuovo bando regolamenterà la fornitura di notizie e i conseguenti “contributi” che lo Stato, tramite il Dipartimento dell’editoria, riconoscerà ai soggetti aventi diritto e vincitori della gara. Qual è l’elemento che sta causando non pochi attriti e polemiche? Per la prima volta potrebbero concorrere anche agenzie straniere. Per fare qualche esempio, la francese Afp o la spagnola Efe. I timori sono quindi legati alle ricadute occupazionali in Italia se il bando, e le relative risorse, sarà aperto alle testate straniere.
Intanto i Comitati di redazione delle agenzie di stampa nazionali esprimono la massima preoccupazione per l’annuncio del governo della cancellazione del sistema delle convenzioni per la fornitura dei loro servizi giornalistici.

In una nota diffusa da Stampa Romana, i cdr dichiarano: “Non è emerso finora nessun elemento concreto che possa avvalorare le rassicurazioni fatte filtrare da Palazzo Chigi sul fatto che la gara europea possa essere uno strumento che, oltre a regolare un regime di concorrenza, sia atto a garantire anche il pluralismo dell’informazione e la difesa dei livelli occupazionali. Si tratta di una decisione molto controversa sul piano giuridico e legislativo – spiega ancora la nota – come ha riconosciuto l’Autorità nazionale anticorruzione nella delibera n. 853, laddove rimanda alla presidenza del Consiglio la decisione sullo strumento da utilizzare: ‘Premesso quanto sopra, valuti codesta Amministrazione il ricorrere dei presupposti per far luogo a procedura negoziata senza pubblicazione di bando di gara’. La gara europea rappresenterebbe oltretutto un caso unico in Europa in assenza di qualunque reciprocità. I Comitati di redazione delle agenzie di stampa, pienamente rappresentati oggi – conclude la nota – fanno unanimemente appello alla politica e alle istituzioni perché sulla procedura avviata si apra urgentemente un confronto con tutte le parti interessate che porti alla costruzione di un percorso alternativo per l’assegnazione delle convenzioni”.

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