Ufficio stampa della Regione, in Sicilia si riparte… con una selezione

La notizia è tra le pieghe di un articolo pubblicato  dal Giornale di Sicilia a firma di Riccardo Vescovo e in un altro pubblicato da Repubblica Palermo a firma di Claudio Reale. Si torna a parlare di ufficio stampa a Palazzo d’Orleans. E lo si fa nell’ambito della Finanziaria, documento che in questo momento è ancora in “lavorazione”. Si prevede uno stanziamento per quest’anno di 350 mila euro e quasi il doppio, 650 mila euro, per il 2018. E si prevede anche un concorso, ma dopo… in una seconda fase. Intanto una prima selezione dovrebbe essere fatta, secondo quanto scrive Vescovo, sulla base dell’esame del curriculum vitae. A chi “supererà” questa selezione sarà applicato un contratto a tempo determinato. Nulla di nuovo sotto il sole. Era il mese di dicembre del 2015. Neanche due anni fa la Regione aveva tentato, sempre con una norma inserita in Finanziaria, di reintrodurre l’ufficio stampa. E allora sindacato e Ordine dei giornalisti di Sicilia fecero sentire la loro voce. Ne abbiamo parlato in questo post su Redat24. Allora fu quasi immediata la replica del presidente della Regione Rosario Crocetta: la norma sarà modificata (qui il botta e risposta tra Ordine, sindacato e Palazzo d’Orleans). Oggi tuttavia, siamo di fronte ad una legislatura che si avvia alla conclusione e il tema della comunicazione istituzionale della Regione resta in primo piano. 
In Sicilia l’attuazione della Legge 150 rimane relegata a dichiarazioni d’intenti e protocolli di intesa. Nei fatti, buona parte delle amministrazioni comunali dell’Isola si muove su terreni misti con assessori o sindaci tuttofare e improvvisati comunicatori a titolo gratuito e privi di iscrizione all’albo dei giornalisti. L’Ordine dei giornalisti di Sicilia, grazie anche alla crescente collaborazione dei colleghi, ha avviato diverse azioni in collaborazione con l’Assostampa, segnalando – a seconda dei casi – agli organi competenti eventuali violazioni, a partire dall’esercizio abusivo della professione. Ci sono poi comuni che tentano di consorziarsi e altri che, come denunciato da alcuni colleghi messinesi, vorrebbero fare ricorso all’ufficio stampa della Città Metropolitana.
E proprio sul caso Messina si è pronunciato il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia che ha aderito alla nota diffusa dal coordinamento dei giornalisti di Messina facendo “propria la preoccupazione per la stipula di convenzioni tra alcuni Comuni della provincia e la Città metropolitana al fine di usufruire dell’attività di ufficio stampa di Palazzo dei Leoni. L’ufficio stampa nella pubblica amministrazione – prosegue la nota dell’Odg Sicilia – ha il compito di filtrare e veicolare le informazioni che provengono dalle stesse amministrazioni verso la stampa. Riteniamo che non si possa pensare ad un “accentramento” delle attività di informazione e comunicazione in un solo ufficio senza considerare i rischi per l’informazione stessa. A partire dalla qualità sino ad arrivare alla dignità stessa del lavoro giornalistico che sarebbe gravato di un carico non indifferente. Costituendo tra l’altro un pericoloso precedente, anche dal punto di vista occupazionale. Visto che – ancora una volta – assistiamo alla mancata applicazione della tanto disattesa Legge 150”.

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