La vertenza al Giornale di Sicilia Nota dell’Assostampa
Gli editori del Giornale di Sicilia non fanno eccezione. Come la stragrande maggioranza dei loro colleghi, sono lesti e determinati a chiedere grandi sacrifici ai giornalisti e ai loro dipendenti in genere appena ritengono che sia il momento opportuno. E, purtroppo, sono molto meno disponibili – se non soltanto a parole –quando i giornalisti chiedono di trattare seriamente, scontrarsi anche, ma su basi certe come i bilanci econsiderando i giornali come un vero e proprio prodotto industriale. Quindi guardando innanzitutto alla qualità e ai contenuti. Un percorso, quello dei giornalisti che non è certo marchingegno strategico, ma – innanzitutto – procedura codificata dalla legge. E quindi ineludibile. Gli editori del Giornale di Sicilia, se vogliono fare davvero l’interesse di un’azienda che, come dicono loro stessi, non sta più sul mercato ed è costretta a ricorrere periodicamente a stati di crisi che significano licenziamenti di decine di colleghi e dipendenti, abbiano il coraggio – ammesso che non ne sentano anche il dovere – di confrontarsi senza diktat e senza ricatti. Facendo partire una trattativa seria, a 360 gradi, senza zone d’ombra e senza remore.
Il Giornale di Sicilia, come tutti i giornali, non è soltanto di chi lo edita ma anche di chi vi lavora; spesso da decenni, con scrupolo, con professionalità, con dedizione che molto spesso – comprendendo il difficile momento dell’editoria – va di gran lunga oltre gli orari di lavoro. E tutto questo ha permesso agli editori, nei tempi d’oro, di accumulare grandi capitali.
E’ vero che l’editoria in Sicilia vive il momento peggiore della sua lunga storia. Ma gli editori dovrebbero avere la lungimiranza di provare a spingersi ben oltre gli stati di crisi – strada sin troppo in discesa, e persino sdrucciolevole per la vita stessa delle aziende, già ridotte all’osso come organico – cercando nuove formule e nuovi lettori. Invece non riescono neanche a difendere il patrimonio stesso di autorevolezza e credibilità acquisito grazie al lavoro dei giornalisti, guardando a loro solo come alberi da potare ripetutamente. Ma la pianta, così facendo, un taglio dopo l’altro, rischia di seccare del tutto.
L’Associazione siciliana della Stampa sarà ogni giorno al fianco dei colleghi del Giornale di Sicilia in tutte le sedi in cui sarà trattata questa difficile vertenza. E lo sarà cercando insieme a loro di trovare soluzioni con il minor impatto possibile sull’occupazione. Agli editori, adesso, il dovere di cercare soluzioni condivise e non autoritarie. Se la casa brucia, brucia per tutti. E non solo per i giornalisti.
Alberto CiceroSegretario Regionale Assostampa Sicilia