Ciao Mimmo!

Ci sono giornalisti che fanno poco “scruscio”. Che non attirano “mi piace” e condivisioni. E che forse non sono neanche presenti su Facebook o twitter. Ma leggono e studiano tanto. Per conoscere e dialogare. Sono menti e braccia che con il loro lavoro, silenzioso e invisibile, permettono ogni giorno ad un giornale di andare in edicola. 
Da oggi all’interno 292 del Giornale di Sicilia non risponderà più la voce di Mimmo Gerratana. Mimmo se n’è andato e per sempre. E con lui se ne è andata l’immagine di un galantuomo e di un professionista d’altri tempi. Mimmo Gerratana lavorava in cronaca. 
Era pacato e metodico. Salutava ogni sera allo stesso modo. “Signori…”. Cui seguiva quasi sempre “buona serata”. Ma non sempre. C’erano anche le giornate un po’ più pesanti. E allora il saluto era affidato ad personam con un cenno di capo.
Oggi leggo tante parole, come tante ne ho scritte anch’io: galantuomo, professionista, uomo d’altri tempi… e penso che siano tutte azzeccate. Ma penso anche che Mimmo sentendole avrebbe sorriso, pure in modo beffardo. Penso alla sua risata: un “ah” pronunciato con il sorriso sulle labbra, la mano sul mouse e lo sguardo fisso al monitor…
Ciao Mimmo.

Mimmo Gerratana, 59 anni, tra i più anziani giornalisti del Giornale di Sicilia per attività lavorativa, è diventato professionista nel 1989 e per il quotidiano di via Lincoln ha seguito alcune delle vicende più importanti della recente storia siciliana, tra cui il Maxiprocesso alla mafia. Si è occupato di giudiziaria, cronaca, politica e cultura, scrivendo su personaggi come Danilo Dolci. Poi negli ultimi anni era passato al desk coordinando, in particolare, la sezione della provincia di Palermo. In quest’ambito ha “cresciuto” intere generazioni di corrispondenti della provincia palermitana con cui ha instaurato un rapporto anche paternalistico. [da gds.it]

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