Tv locali “a rischio” in Sicilia, ecco le emittenti interessate

Un lancio Ansa, rimbalzando velocemente da un profilo all’altro, ha riacceso il dibattito su una notizia che era nell’aria già da tempo. Sì, perché il famigerato spegnimento di alcune frequenze era previsto e il documento cui si fa riferimento è dello scorso mese. Ma adesso viene diffuso un calendario. Si legge sul sito dell’Ansa:
Giornalisti e dipendenti di una ventina di emittenti televisive private sono sul piede di guerra in Sicilia dopo che il Ministero dello sviluppo economico ha diramato, nelle scorse ore, il calendario dello “switch-off”, ossia lo spegnimento obbligatorio delle frequenze di trasmissione assegnate dallo Stato nel 2012 (al momento del passaggio dal sistema analogico al digitale terrestre) e poi improvvisamente ritirate perché queste interferirebbero con i canali delle emittenti maltesi.
La protesta di giornalisti, tecnici e impiegati – chiarisce l’Ansa – ormai non riguarda tanto il provvedimento in sé, anche se questo è stato impugnato dagli interessati, quanto i tempi decisamente risicati fissati per la disattivazione degli impianti. 

Alcune tv, infatti, dovranno farlo già lunedì 7 marzo, le altre nei giorni successivi. Eppure, stando alla normativa sulla cosiddetta “rottamazione delle frequenze”, le emittenti costrette dall’interferenza con Malta a disattivare gli impianti hanno facoltà di continuare a trasmettere facendosi ospitare (a pagamento) presso gli impianti delle emittenti che invece hanno mantenuto le frequenze. 

Sulla questione è intervenuto anche il Corecom Sicilia che sulla sua pagina facebook chiarisce:

Qui potete trovare i documenti del Mistero dello Sviluppo economico cui si fa riferimento, dove sono indicate le emittenti interessate dal provvedimento:

Determina 2 febbraio 2016 – Rottamazione frequenze TV: conclusione procedura Regione Sicilia
La determina in .pdf

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