In Sicilia una Regione senza ufficio stampa… ma ancora per poco?

Ricordate l’annosa questione dell’ufficio stampa della Regione? Ventuno giornalisti, tutti inquadrati con la qualifica di caporedattore, messi alla porta da Crocetta… Una vicenda sicuramente complessa. Ma andiamo, intanto, alla novità del giorno: oggi il collega Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia dà una notizia che sicuramente farà discutere:

Su esplicita volontà del presidente della Regione, Baccei ha inserito una norma che ridà vita all’ufficio stampa soppresso tre fa anni fa col licenziamento dei 23 giornalisti assunti da Cuffaro. Ora Crocetta punta a costruire un ufficio con «cinque giornalisti pubblicisti» da assumere con contratto a tempo determinato applicando il contratto dei regionali «previa verifica dell’esistenza delle professionalità all’interno dell’amministrazione». Se non ci fossero queste competenze negli assessorati sarà la giunta a «individuare i criteri e le modalità di selezione». [GdS pag. 6]

Ventiquattro ore prima della notizia apparsa sul Giornale di Sicilia, è stata diffusa una nota dall’Assostampa proprio sulla vicenda dei giornalisti di Palazzo d’Orleans. Si legge: «Tre anni una Regione senza ufficio stampa. Tre anni da dimenticare per l’informazione pubblica in Sicilia. Da quando, esattamente nel dicembre del 2012, il “governatore della trasparenza” azzerò l’ufficio stampa della Regione in barba alla legge 150 che impone agli Enti locali di comunicare agli amministrati la propria attività attraverso i giornalisti». Lo afferma in questa nota la segreteria dell’Associazione siciliana della stampa.
«Quello è stato il “punto di partenza” per gli amministratori di tanti altri Comuni che – aggiunge Assostampa regionale – consapevolmente o meno, confondendo la comunicazione con la propaganda, hanno sostituito gli uffici stampa con funzionari comunali non iscritti all’Ordine e meno che meno abilitati a esercitare la professione giornalistica. Ma per fortuna, c’è sempre un giudice a Berlino e la verità comincia ad emergere. Come nella vicenda dei 21 giornalisti licenziati a inizio dicembre 2012 con effetto retroattivo. Lo dimostra il Tribunale di Roma, che anche in Appello – sottolinea Assostampa Sicilia – ha dato ragione al giornalista, all’epoca distaccato nell’ufficio della Regione a Roma, che vi si era rivolto per contestare il suo licenziamento da parte di Crocetta. Per i giudici della capitale, che hanno respinto il ricorso della Regione, è chiaramente un rapporto di lavoro instaurato legittimamente in base a una precisa normativa. Così la Regione dovrà pagare oltre 100.000 euro fra mensilità non corrisposte e varie indennità riconosciute dal Tribunale. E questa è solo una delle 21 controversie giudiziarie che la Regione si è andata a cercare».
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