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Bufale e fake news, nasce un consorzio con i big del web

Si chiama News Integrity Initiative. E’ stata finanziata con 14 milioni di dollari e sarà gestita come progetto indipendente dalla Scuola di giornalismo della City University of New York. Parliamo dell’ultima novità, in ordine di tempo, contro le famigerate fake news. La rete punta alla sua salvaguardia e mette in moto un meccanismo di ricerca, iniziative ed eventi per sensibilizzare e formare l’opinione pubblica su una informazione online di qualità.
I soci fondatori non sono per nulla di secondo piano. Dentro questo consorzio c’è Facebook, Mozilla, AppNexus, Betaworks e diverse fondazioni Usa, tra i partner ci sono anche il fondatore di Wikipedia, Jimmy Wales, l’Unesco, lo European Journalism Center e atenei e scuole di giornalismo di Francia, Germania, Danimarca.
Dal Consiglio d’Europa all’Antitrust, ci si sta mobilitando sempre più e con maggiore forza sul fronte dell’informazione che corre in Rete. O meglio della disinformazione. Bufale, siti “patacca”… rimbalzando velocemente attraverso i social. Piattaforme che finiscono con l’essere amplificatori digitali dei fenomeni. E tra le proposte discusse c’è anche quella del presidente dell’Antitrust, Giovanni Pitruzzella, che è stata riportata in un’intervista al Financial Times: la creazione di una rete di agenzie pubbliche dei Paesi Ue contro le “bufale” online che fissino regole per evitare che la rete continui a essere una sorta di Far West. Una proposta che ha scatenato la reazione furiosa di Beppe Grillo, che sul suo blog associa Pitruzzella a Gentiloni e Renzi, definendoli “i nuovi inquisitori del web”, desiderosi di “un tribunale per controllarlo e condannare chi li sputtana”.
Il fenomeno delle bufale online, è esploso in modo eclatante durante la campagna elettorale per le presidenziali americane. Facebook e Google sono stati accusati da alcuni analisti di agevolare la diffusione in rete di notizie false e fuorvianti. E proprio per questo motivo negli ultimi mesi i due colossi hanno intensificato sforzi e iniziative per affrontare il problema: Big G fa parte di “First Draft News” in collaborazione con un gruppo di media, mentre il social di Zuckerberg ha messo a punto una sorta di filtro contro le bufale online per ora in fase di test negli Stati Uniti e in Germania.

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