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La carta stampata sta bene, anzi…

I dati dello studio di Ovum su Primaonline
Le rotative non si fermano. Anzi. Stando ad una ricerca realizzata dall’istituto Ovum, “Digital Consumer Publishing Forecast“, nei prossimi cinque anni la stampa sopravviverà e pure bene. Ci prepariamo quindi ad assistere ad un fenomeno inaspettato. 
Il futuro dell’editoria è molto legato al digitale che domina in questo momento le scene del settore. Un dominio che ha spinto molti editori a trasformare il business col solo obiettivo di raggiungere un’audience di lettori ultraconnessi. Tutto questo però non è scontato, né tantomeno immediato. Si tratta di un percorso lento e pieno di incognite
A dare notizia di questa ricerca è Prima Comunicazione che ha sottolineato anche il peso in termini di guadagni per i bilanci degli editori tra carta stampata e digitale. Sul sito TheMediaBriefing.com viene fatta un’analisi proprio su questo aspetto. Si legge su Primaonline:

“A livello aggregato, combinando i guadagni provenienti dai giornali, dai libri e dalle riviste su più di 50 mercati nel mondo, si stima che nel 2020 solo il 24% dei ricavi verrà dal digitale, partendo dall’attuale 14%, con una crescita annua del 13% che raggiungerà i 74 miliardi di dollari nel 2020, partendo dai 41 del 2015. Dunque le rotative non cesseranno presto di funzionare, neanche in America e in Gran Bretagna, dove la transizione verso il digitale è più rapida. Anche in questi due mercati, infatti, il digitale terrà una quota minoritaria del guadagno globale nel 2020, rispettivamente il 42% e 37%”. [continua…]

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